Il brano è dedicato al mio amico scomparso Riccardo Bianchini. Il titolo, una frase apparentemente priva di senso, ricorda il suo nome. Il testo, di Silvia Grimaldi, è interpolato con frammenti da Majakowsky, anche questo un omaggio a Riccardo, perché poeta fra i suoi preferiti; inoltre stava lavorando proprio su testi del poeta russo per uno dei suoi progetti musicali rimasto irrealizzato. Nella partitura, inoltre e sempre in omaggio all'amico, sono presenti alcune piccole citazioni da suoi celebri lavori. Il testo viene recitato dopo un'introduzione musicale formata da fasce ed eventi impulsivi correlati fra loro e alle sequenze di note che determinano la struttura della terza parte del brano in cui, su una frase ostinata presentata dal vibrafono, si sovrappongo varie sequenze fino a formare uno spesso tappeto sonoro sul quale, a sua volta, si innesta un assolo "appassionato" del sassofono soprano che chiude il lavoro.

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